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Brasile: la milizia OGM uccide un contadino

Un campo di contadini che protestavano per le sperimentazioni OGM attuate da Syngenta a Santa Tereza do Oeste, nello stato brasiliano del Paraná, è stato attaccato da una quarantina di miliziani armati.

Nel massacro è morto un militante del Movimento dos Trabalhadores rurais Sem Terra e membro di Via Campesina, Valmir Mota de Oliveira, 42 anni, ucciso da due colpi a bruciapelo al torace. Feriti gravemente altri cinque agricoltori e lavoratori rurali.

IFOAM, la Federazione Internazionale dei Movimenti per l’Agricoltura Biologica condanna le azioni violente contro gli agricoltori brasiliani.

Bonn, 23 ottobre 2007 – IFOAM, La federazione internazionale dei movimenti per l’agricoltura biologica condanna tutte le azioni violente adottate per risolvere I problemi portati dagli OGM.

La notizia che la milizia armata dell’industria sementiera biotech Syngenta ha ucciso un piccolo agricoltore brasiliano membro dell’organizzazione contadina Via Campesina che stava protestando contro gli ennesimi campi sperimentali OGM, è scioccante.

Da domenica scorsa, un gruppo di 150 contadini associati a Via Campesina aveva occupato i campi in cui Syngenta sta realizzando i trial di varietà OGM, chiedendo che venissero convertiti a un centro OGM free per l’agro-ecologia.

Syngenta ha risposto con le armi, uccidendo uno dei coltivatori, padre di tre bambini, e ferendone altri.

Ifoam estende il suo sentito sostegno alla famiglia di Valmir Motta, la cui vita è stata persa così tragicamente, agli agricoltori feriti, e all’associazione agricola brasiliana Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra MST.

L’obiettivo dell’azione degli agricoltori era quello di difendere un sistema agricolo che offra ai piccoli coltivatori e all’ambiente la possibilità di scelta e di vita, gli stessi perseguiti dal movimento mondiale per l’agricoltura biologica con i suoi specifici mezzi.

L’ingegneria genetica rappresenta una minaccia all’intera biosfera e inoltre comporta rischi economici e ambientali per i produttori biologici.

Immettendo nell’ambiente organismi il cui patrimonio genetico è stato manipolato, mai esistiti in natura e impossibili da ritirare una volta liberati, l’ingegneria genetica in agricoltura causa impatti ambientali negativi e irreversibili.

Il rilascio di OGM nell’ambiente implica la negazione della libertà di scelta per i coltivatori e per i consumatori, viola i diritti fondamentali degli agricoltori, mettendo così in pericolo la loro indipendenza economica. Si tratta di minacce inaccettabili agli individui, all’umanità e alla nostra terra.

Il direttore di Ifoam, Angela B. Caudle, sottolinea che “Il metodo biologico e l’approccio agroecologico cercano di portare la pace in questo mondo. Questo tragico avvenimento mostra chiaramente che gli OGM rappresentano una cultura di violenza. IFOAM offre le sue condoglianze alla famiglia di Valmir Motta, l’agricoltore caduto.”

Ifoam
International Federation of Organic Agriculture Movements

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