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L’uso dissennato dei pesticidi ha avvelenato il Salento

Non può certo dirlo apertamente, ma è chiaro che a monte di ogni possibile concausa del disseccamento degli ulivi salentini (Xylella compresa) c’è «un dato di fatto, ormai i nostri terreni non hanno più l’humus necessario e gli apporti necessari per reagire a qualsiasi batterio e virus li colpisca».

La ragione? «L’uso dissennato dei pesticidi che è stato fatto», spiega Elsa Valeria Mignone, Procuratore aggiunto a Lecce, titolare insieme alla collega Roberta Ricci, dell’inchiesta proprio sul disseccamento degli ulivi.
Uso dissennato che «ha provocato l’avvelenamento dei nostri terreni» e senza che fosse accompagnato da un’adeguata «cultura dell’uso degli stessi».

Ancora: «Non è mai stata censita la vendita dei pesticidi», va avanti la Mignone. Mentre «determinati pesticidi, particolarmente invasivi, dovevano essere ceduti se non con ricettari, quasi». Invece «i nostri contadini neanche si sono resi conto esattamente di quale avvelenamento stessero procurando».

Non c’è da scherzare: «Non servono più dimostrazioni scientifiche per dire che i pesticidi so-o assolutamente dannosi per la salute umana – sottolinea Agostino Di Ciaula, coordinatore del Comitato scientifico nazionale dell’Isde – e a farne le spese maggiori le pagano i bambini».

(L’avvenire)

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